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Il marmo di Carrara

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Il marmo di Carrara è un materiale tutto italiano, dalle imparagonabili qualità estetiche e dalle molteplici applicazioni: nobile e dal fascino elegante, si presta alla scultura, all’artigianato, al design e all’architettura, grazie alla sua estrema duttilità. Sempre più impiegato nel design contemporaneo per interni ed esterni, è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per le sue caratteristiche strutturali, fisiche e morfologiche, che lo rendono unica ed inimitabile.

Origini e caratteristiche marmo di Carrara

Viene estratto a Carrara, una piccola città situata lungo la costa della Toscana settentrionale, tra il Mar Ligure e le Alpi Apuane. È divenuta celebre per il suo paesaggio dominato da montagne bianche caratterizzate dai bacini marmiferi a cielo aperto, dove si pratica l’attività estrattiva e la lavorazione di questo pregiato materiale. Come tutti i marmi anche il marmo di Carrara è una roccia metamorfica formata da cristalli di carbonato di calcio di dimensioni quasi microscopiche. La sua formazione risale al Giurassico inferiore, quando gran parte delle regioni erano ricoperte da un vasto mare sul cui fondo si depositava un sedimento calcareo che dette origine ad una piattaforma carbonatica.

A seguito dei movimenti della crosta terrestre che segnarono la nascita dell’Appennino, la piattaforma carbonatica emerse dal mare e divenne montagna mantenendo praticamente inalterate le caratteristiche originarie tranne che nella regione corrispondente alle Alpi Apuane, dove forti variazioni di pressioni ne modificarono la struttura cristallina. Il calcare si trasformò dunque in marmo e la piattaforma carbonatica, resa “plastica” dalla forte pressione che subiva, si piegò più volte su se stessa dando origine alla complessa struttura geologica che ora forma le Alpi Apuane.

Sono stati i Romani ad apprezzare per primi l’aspetto artistico e commerciale del marmo di Carrara: già dal primo secolo a.C. questo materiale (definito marmor lunensis, “marmo di Luni“) veniva utilizzato per la realizzazione di statue o per la costruzione di palazzi imperiali.

In Italia l’industria marmorea raggiunse però il suo massimo splendore verso la fine del Quattrocento, quando i grandi scultori dell’epoca, affascinati dalla bellezza di questa pietra, decisero di impiegarlo nelle loro grandi opere. La cava più famosa ancora oggi si trova nel bacino di Torano ed è chiamata “Cava Michelangelo”, che deve il suo nome all’artista toscano, che si recava personalmente a Carrara per scegliere i marmi per molte delle sue celebri opere. E proprio con i marmi provenienti da Carrara sono nati, a colpi di scalpello, mazzuolo e subbia, il David e la Pietà. Oltre a Michelangelo, sono rimasti affascinati dal marmo di Carrara anche Donatello, Bernini e Canova.

Il marmo di Carrara è caratterizzato da una varietà di tipi con differenti caratteristiche cromatiche e strutturali. La più conosciuta tra le varietà dei marmi apuani è il “bianco Carrara”: in genere possiede una grana medio-fine di colore bianco perla o bianco sporco. Esiste poi il “bianco venato”, dal colore bianco sporco, con venature ampie che hanno un andamento definito. Il “bianco statuario”, di colore bianco puro tendente all’avorio e senza venature, è la qualità più pregiata di marmo Carrara; solitamente è utilizzato nel settore scultoreo. Quando una varietà di statuario possiede delle venature il cui colore può variare dal grigio al giallo chiaro, questa qualità è conosciuta con il nome di Calacatta, che è considerata, tra le varie tipologie, la più bella e quindi quella ad elevato valore commerciale. Dalle cave di Carrara si estraggono anche marmi scuri come il Bardiglio o il Nuvolato Apuano, che rappresentano solo il 3% della produzione totale. Questi possono essere impiegati per pavimenti e rivestimenti interni, scale e caminetti.

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Non solo è impiegato per la creazione di opere d’arte, il Marmo di Carrara può essere utilizzato nell’edilizia, per realizzare pavimentazioni, rivestimenti di pareti, pilastri e camini, colonne, fregi, scalinate, davanzali di finestre e balconi o  per la realizzazione di elementi d’arredo e oggetti che decorano abitazioni, uffici e attività commerciali, come vasi, tavoli o top da cucina.